Cotechino cotto al vapore vuol dire festa
Dolce e speziato, sapido e delicato: questi equilibrati contrasti fanno del
Cotechino di suino cotto al vapore un
prodotto inconfondibile.
E che dire dei suoi profumi? L’aroma di Cotechino che riempie la stanza non appena
forato il pratico astuccio in cui viene riscaldato è, in molte case di molte città d’Italia, uno degli odori tipici dei giorni di festa.
L’antico processo di produzione prevede la tritatura e la compressione dentro stampi di un mix di carni selezionate:
grasse, magre e cotenna.
L’impasto, poi, viene salato e pepato e insaccato nel classico budello, “custode” della
morbida consistenza del prodotto, altra caratteristica fondamentale di un
Cotechino cotto al vapore di grande qualità.
Il Cotechino al vapore e la sua leggenda.
La storia del Cotechino di suino al vapore si perde nella
tradizione modenese, probabilmente nel Cinquecento alla
leggendaria corte di Pico della Mirandola, il grande filosofo.
Si dice che fu proprio lì che per la prima volta questo impasto di carne e spezie dal gusto inconfondibile venne insaccato nel budello per permettere alle carni di suino di conservarsi durante un assedio della città.
Già alla fine del ‘700 il Cotechino di suino si era diffuso nelle regioni circostanti come una
prelibatezza da buongustai che, la professionalità dei salumieri, rese ancora più tipica e conosciuta nel 1800, secolo in cui il Cotechino al vapore si afferma come uno dei
grandi piatti della cucina italiana.
Consigli del Salumiere Fiorucci
Purè di patate, lenticchie, spinaci, crauti, fagioli: regione che vai contorno da abbinare al Cotechino di suino che trovi, sempre scegliendo fra
verdure o legumi cotti e sugosi ideali per ammorbidire e completare il gusto del cotechino.
A Modena (ma non solo) il cotechino viene servito affettato in un
piatto misto di bolliti, talvolta servito nei ristoranti sopra al classico “carrello”, e accompagnato dalla
tradizionale salsa verde a base prezzemolo.