Il Salame ungherese e i suoi antichi aromi
Della
paprica dolce, vera regina incontrastata del Salame ungherese, abbiamo già parlato.
È lei per prima a conferire a questo antico salume di origine magiara il
colore così vivo e il profumo tanto intenso, ma non è certo l’unico ingrediente a rendere il Salame ungherese tanto speciale e riconoscibile.
Le
carni selezionate macinate finissime e la precisa armonia fra
sale e aromi naturali contribuiscono all’unicità del Salame ungherese e alla sua
piacevole consistenza, frutto di oltre
90 giorni di sapiente stagionatura.
Il Salame ungherese: una bontà tutta italiana
Si chiama Salame ungherese ma è una
specialità italiana: com’è possibile?
Per capirlo bisogna tornare indietro all’Ottocento quando
Budapest, la capitale danubiana, era una città in pieno sviluppo urbanistico ed economico dove si produceva un specialità eccezionale, uno dei veri e propri simboli dell’identità nazionale: il salame.
La leggenda vuole che
un commerciante friulano, che spesso visitava l’Ungheria per lavoro, decise di esportare nel suo paese, l’Italia, questo salume così buono e ancora così sconosciuto nel resto d’Europa che,
fuori dal suo paese di origine, venne chiamato Salame ungherese.
Il
successo fu immediato, e fin dall’esposizione di Budapest del 1896 molte famiglie friulane si misero a produrre Salame ungherese rendendolo quello che è oggi,
un’eccellenza italiana nel mondo.
Consigli del Salumiere Fiorucci
Nell’antica Budapest ricca e fiorente del diciannovesimo secolo non fatichiamo a immaginarci i commercianti che si prendono una piccola pausa dal duro lavoro del giorno gustando fette sottili di
Salame ungherese adagiate su bocconcini di pane nero e accompagnate (se la giornata è particolarmente festosa) da
un vino rosso vivace o da una
birra particolarmente strutturata.
Così veniva consumato il Salame ungherese e così, ancora oggi, è il modo migliore per godere a pieno di ognuno dei suoi caratteristici profumi. Provalo anche tu!