Il Prosciutto Culatta Fiorucci: una lavorazione antica.
Il Prosciutto Culatta si ricava dalla stessa parte della coscia da cui si ottiene anche il culatello ma, a differenza di quest’ultimo, la
culatta mantiene la cotenna durante tutta la lavorazione e tutta la stagionatura.
La coscia, proveniente da solo suino nazionale, dopo essere stata rifilata assume la
tipica forma di pera che la caratterizza e viene salata a secco,
dando poi al sale tutto il tempo necessario a penetrare naturalmente il Prosciutto Culatta.
La parte non ricoperta dalla cotenna viene cosparsa di sugna conferendo al Prosciutto Culatta
la sua soffice consistenza, omogenea su tutta la superficie.
Il Prosciutto Culatta Fiorucci e le Colline Parmensi: una storia d’amore.
Non basta selezionare le migliori carni nazionali e lasciarle stagionare almeno 11 mesi, gli ultimi dei quali nelle nostre cantine, per ottenere un perfetto Prosciutto Culatta.
Anche
l’ambiente circostante gioca un ruolo fondamentale in un prodotto di questo livello di eccellenza.
È solo
tra le colline parmensi che l’aria fresca e pura che accarezza l’Appennino
permette la lenta e naturale stagionatura del Prosciutto Culatta Fiorucci, conferendogli, giorno dopo un giorno, un sapore irripetibile altrove.
Consigli del Salumiere Fiorucci
Antipasti e secondi piatti freschi estivi sono il modo migliore per esaltare il Prosciutto Culatta Fiorucci ma un prodotto di questa qualità può essere
gustato anche da solo, possibilmente appena affettato.
Prosciutto Culatta Fiorucci e
un bel bicchiere di vino bianco secco e sapido o, perché no, un
calice di spumante della tradizione italiana Charmat, sono una “coppia” più che sufficiente per dare un tocco di classe a un aperitivo o a una cena in famiglia o con gli amici.